Dobbiamo ammetterlo, e ci costa fatica, i nostri ragazzi non hanno ancora ripreso a frequentare la Messa domenicale.
Qualcuno potrebbe dire che non è adesso , ma è già da tempo che i ragazzi disertano l’Eucaristia. È un dato di fatto, come è un dato di fatto però che, i ragazzi che alla riapertura delle chiese sono tornati a frequentare le messe domenicali, sono venuti con i loro genitori. Allora viene naturale una riflessione rispetto alla frequenza domenicale alla messa. È un problema di ragazzi o di genitori?
Potremmo andare avanti per tanto tempo a chiederci dove sta il problema, ma non ne verremmo a una. Forse sarà necessario un clima di fiducia complessivo che ridia fiato alla voglia di sentirsi parte della Chiesa, perché in fondo questo è il vero nodo da sciogliere. Solo se ti senti dentro un cammino di Chiesa ti diventa normale frequentare quei momenti qualificanti come la Messa domenicale e i percorsi formativi attraverso gli incontri riservati ai ragazzi e agli adolescenti. Non credo che in questo momento siano le restrizioni causa covid a tenere lontano i ragazzi e i genitori dalla partecipazione attiva alla vita ecclesiale e dei sacramenti.
Stiamo ponendo troppo l’accento sui protocolli più che sulla bellezza affascinate della risposta a Cristo presente nella chiesa. se non teniamo gli occhi aperti su Gesù, sulla Chiesa, sui sacramenti, sulla formazione, rischiamo di perder di vista l’essenziale. Mi hanno chiamato genitori per chiedermi quando inizia il catechismo, ma mi sarebbe piaciuto sentirmi fare la richiesta al termine delle messe domenicali e non per telefono, come se si potesse tenere disgiunta la Messa dalla formazione catechistica. Per fortuna un colpo d’ala lo daremo domenica 27 settembre con la festa della ripartenza.
Continuo a sperare anche oltre il cielo buio.