Capita sovente che i giornali si interessino alla Caritas del nostro territorio erbese. Le domande che spesso rivolgono agli operatori Caritas riguarda il numero delle persone che noi avviciniamo, che assistiamo, che accompagniamo. Domande legittime.
Ma i volontari Caritas sanno che le statistiche sono utili, danno la misura del grande lavoro che essi svolgono, ma sanno anche che non sono i numeri la nostra priorità, bensì il modo con cui stiamo vicini alle persone che si trovano in difficoltà. Mi sembra molto significativo quello che scrisse don Primo Mazzolari, un profeta dei nostri tempi, già nel 1949: “i poveri non si contano, si abbracciano”.
Credo che sia proprio questo lo spirito con cui celebrare oggi la giornata diocesana della Caritas. Ritrovare uno stile di Chiesa e di carità che sa vedere i poveri la dove si trovano, capire come si sentono, cosa provano e quali desideri hanno nel cuore. Mentre esprimo la mia ammirazione e la mia riconoscenza verso tutti i volontari che si sono messi al servizio della Caritas sul nostro territorio comprendo l’importanza di quanto Papa Francesco ha detto nel messaggio per la giornata mondiale dei poveri che nella chiesa verrà celebrata domenica 14 novembre ma che noi di rito ambrosiano celebriamo oggi insieme alla giornata Caritas: “aggiustare il mondo praticando l’amore”.
Non basta ripartire dagli ultimi occorre farlo ripartendo dal Vangelo.