Siamo in cammino verso la Pasqua mentre le nostre parrocchie ci propongono incontri, gesti, riflessioni che si ispirano alla frase di Giovanni l’Evangelista che campeggia all’esterno delle chiese della nostra Comunità Pastorale Santa eufemia.
Essa racchiude tutto l’amore con cui Gesù ci ha amato.
Quel “fino alla fine” non indica solo la tragica morte alla quale andrà incontro, ma soprattutto la totale dedizione ai suoi resa visibile con la lavanda dei piedi che nell’Evangelista giovanni sostituisce il racconto dell’Ultima Cena.
Per mostrare a loro fin dove si spinge l’amore compie un gesto di servizio, la lavanda dei piedi, e invita poi i suoi a fare altrettanto. “Avendo amato i suoi…li amò sino alla fine”. Quello di Gesù è un amore fedele, eterno, per gli apostoli, ma possiamo metterci dentro pure noi, che secondo parametri umani, non “meritavano” tanto. Succeda quel che succeda, Lui non ci molla, lava i piedi di tutti.
Forse il più bel commento a questo episodio del Vangelo è di Madeleine Delbrêl una mistica, poetessa e assistente sociale francese.
“Se dovessi scegliere una reliquia della tua Passione, prenderei proprio quel catino colmo d’acqua sporca. Girare il mondo con quel recipiente e a ogni piede cingermi dell’asciugatoio e curvarmi giù in basso, non alzando mai la testa oltre il polpaccio per non distinguere i nemici dagli amici, e lavare i piedi del vagabondo, dell’ateo, del drogato, del carcerato, dell’omicida, e di chi non mi saluta più, di quel compagno per cui non prego mai, in silenzio, finché tutti abbiano capito nel mio il tuo amore”.
La frase che campeggia fuori dalle nostre chiese sia ispiratrice del percorso che cha facciamo in Quaresima.
Se Gesù ci ha amato fino alla fine allora possiamo tutto.