Il lungo lockdown dei ragazzi sembra finalmente avviarsi verso il termine.
La riapertura delle scuole, pur in mezzo a tante perplessità, causa covid, sembra dare una parvenza di ritorno alla normalità. Le relazioni salvate dai social hanno permesso di vincere la solitudine dei ragazzi e dei giovani.
La “vita digitale” mai come questa volta ha messo in evidenza la possibilità di usarla non come “gioco” o “passatempo”, ma come mezzo per mantenere contatti e vincere la solitudine.
Anche la Parrocchia ha conosciuto un lungo lockdown nei confronti dei ragazzi e anche la Parrocchia ha cercato di mantenere un contatto con loro attraverso i social, ma ci accorgiamo che questo non è bastato per coltivare quella relazione umana che solo in “presenza” diventa efficace e educativa. Avverto l’urgenza di una ripartenza che torni a riportare i ragazzi alla comunità parrocchiale con la partecipazione ai Sacramenti e alla vita d’oratorio.
Nel “tempo sospeso” è stata rimandata la celebrazione dei Sacramenti che segnano il cammino delle Iniziazione Cristiana come la Messa di Prima Comunione e il conferimento della Cresima. Tra settembre e ottobre ricupereremo le celebrazioni con il desiderio non solo di colmare il vuoto del tempo sospeso, ma per segnare un nuovo inizio.
Alla fine del mese di settembre, domenica 27, celebreremo anche una festa, pur nell’osservanza di provvedimenti anti-covid, come desiderio di ripartire. Non la chiameremo “festa dell’oratorio” ma “festa della ripartenza”.
Ne avverto il bisogno io, lo avvertono i genitori, lo avvertono le catechiste e gli educatori.
