Sconcerto, perplessità, sfiducia, incredulità, rabbia, insulti, sono i sentimenti che mi vengono confidati a seguito delle notizie che arrivano da quanto sta succedendo in Vaticano.
Molti credenti si stanno chiedendo se vale ancora la pena di sostenere la Chiesa, e tanto meno l’opera di carità del Papa visto la gestione spregiudicata che alcuni membri della curia romana hanno fatto delle risorse economiche che dovevano essere destinate ai poveri e alla carità in generale.
Anche se le ricostruzioni fornite dai media possono sembrare poco obiettive, rimane il sospetto che qualcosa di vero ci deve essere e che ogni giorno vede nuovi sviluppi. Io sento in questo momento l’esigenza di chiarezza e mi auguro che Papa Francesco non sbagli ancora a circondarsi di personaggi che si rivelino inadatti come è già successo negli ultimi anni.
Immagino che molti pensino che questa “non è la mia Chiesa”, lo penso anch’io. Penso ai tanti tra voi che in questi anni hanno sostenuto e condiviso i progetti della nostra Caritas. Penso allo sforzo che abbiamo fatto per rendere trasparente e chiaro ogni azione intrapresa. Vi chiedo di continuare ad avere fiducia perché abbiamo davanti non preti e cardinali truffaldini, ma un Papa che non ha mai smesso di dare l’esempio anche nei mesi più difficili della pandemia.
La chiesa del Papa è quella di chi non ha paura di stare in mezzo agli ultimi e di fare di tutto per migliorare le loro condizioni di vita. Questo Papa lo abbiamo visto più a suo agio quando sta con i poveri, i carcerati, gli abitanti delle favelas, ecc. E’ più a disagio quando è sul palco di quando sta tra gli ultimi. La mia Chiesa è quella di Francesco, come quella di don Roberto ucciso a Como, di don Renzo anche lui ucciso a Como, di tanti preti e laici che si spendono senza risparmiarsi e senza mai togliere un centesimo alla Carità.