• Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Chiesa Parrocchiale

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    Chiesa Parrocchiale - Interno

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    Oratorio

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    S. Maria Maddalena - Patrona

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Affresco del '400

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    Chiesa di S. Giorgio

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    Croce Pessina

«Il Messale ambrosiano, specificamente nel Rito della Messa, accoglie le varianti che la terza edizione del Messale romano propone a tutti i fedeli di lingua italiana. Per fare un elenco non esaustivo, si potrebbe dire che una delle novità più impegnative è l’inserimento della dicitura “fratelli e sorelle”, laddove precedentemente – per esempio nella formula penitenziale del “Confesso a Dio onnipotente” o nelle varie monizioni e Preghiere eucaristiche, si parlava solo di “fratelli”. Questa è una prima indicazione importante perché, da un lato, si viene incontro alla sensibilità sociale odierna e, nello stesso tempo, si sottolinea come vi sia un’attenzione più forte relativamente alla presenza delle donne nella Chiesa».

C’è poi il mutamento nel Padre nostro, molto sentito dalle comunità…
Prima di arrivare al Padre nostro, un piccolo cambiamento va notato nel Gloria, dove l’espressione «uomini di buona volontà» diventa «uomini, amati dal Signore». Indubbiamente la novità che ha fatto più scalpore è l’assunzione della nuova versione del Padre nostro presente nella Bibbia Cei del 2008, che già aveva trasformato «come noi li rimettiamo ai nostri debitori» in «come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori» e codificato «non abbandonarci alla tentazione» invece di «non ci indurre in tentazione».

Sembrano piccoli mutamenti, ma chiaramente definiscono un orizzonte teologico preciso…
L’aggiunta di quell’«anche» è per rispettare l’andamento del testo, sia greco, sia latino, perché tutto il Messale romano, quindi di conseguenza anche il nostro, vuole essere più attento all’originale. La scelta, poi, del «non abbandonarci alla tentazione» tende a superare il rischio di intendere il «non ci indurre in tentazione» come se Dio volesse provocarci alla tentazione. Quindi, «non abbandonarci» sembrerebbe esprimere meglio il fatto che Dio custodisce il cammino dei suoi fedeli, anche quando sono nella tentazione, ma non permette che siano vinti da questa.
(Testo tratto da sito “ChiesadiMilano.it)
 


La parola di don Ettore

 

La parola
libero pensiero di don Ettore Dubini su temi attuali o determinate ricorrenze.