Sentiamo spesso ribadire da più parti e dalle istituzioni che di fronte alla pandemia “nessuno si salva da solo”.
Come non essere d’accordo perché la malattia dei miei simili è anche la mia e sono vulnerabile finché l’umanità è vulnerabile. Le notizie che hanno più spazio sui giornali e sulle televisioni riguardano gli ingenti quantitativi di vaccini prenotati dai paesi europei e americani. Si parla di milioni di dosi e tutti ci auguriamo che la battaglia al covid, grazie, ai vaccini possa essere vinta.
Ma mentre nei paesi occidentali emergono i distinguo sulla utilità di vaccinarsi con correnti di pensiero contrari alla vaccinazione, non sentiamo che ci sia tanta attenzione al sud del mondo che rischia di non avere i mezzi per procurarsi dosi necessarie per sconfiggere la pandemia. Ci troviamo ancora una volta di fronte alle contraddizioni della globalizzazione.
Il 2021 sarà purtroppo l’anno di una ulteriore vertiginosa ingiustizia con la disuguaglianza vaccinale nei confronti del sud del mondo. Mi domando se il nord ricco saprà condividere in modo rapido ed efficace con i paesi poveri il surplus di dosi di vaccino acquistati. Mentre noi in Europa possiamo addirittura rifiutare di vaccinarsi, con tutte le conseguenze del caso, il sul del mondo potrebbe non avere le dosi necessarie per sconfiggere il covid che ha già messo in ginocchio paesi senza strutture sanitarie adeguate.
Siamo ancora una volta di fronte ad una visione del mondo: o vince l’egoismo dei ricchi o vince la solidarietà e solo allora potremo dire davvero che “non ci si salva da soli”.