Giorni di tensione in Iraq, Iran, Libia. Il mondo è col fiato sospeso per l’intervento americano che ha ucciso un generale iraniano, seguito da un bombardamento iraniano su una base americana e con i nostri sodati italiani costretti a spostarsi da una zona all’altra per sfuggire ai bombardamenti.
Ha ragione Papa Francesco che ripete da tempo che la terza guerra mondiale è già in atto solo che si sta combattendo “a pezzi”. Questa guerra a macchia di leopardo rischia di non farci accorgere che la pace è minacciata.
Ma a differenza della guerra la pace non si può fare a pezzi. Scoppierà una guerra? Forse è troppo presto per dirlo, ma una guerra a pezzi è già in atto, e siccome è lontana dai nostri confini non ci tocca. In questo clima ritengo quanto mai opportuno invitarvi al programma del mese della pace, perché la pace è anche un problema culturale.
Per approfondirlo abbiamo invitato relatori che ci aiuteranno a “Dare casa a un futuro di pace”. Il programma per intero lo trovate sul retro del foglio domenicale degli avvisi della Parrocchia. Sulla guerra e sulla pace non si può certo reagire solo emotivamente.
È doveroso farsi una convinzione certa, razionale, fondata sulla conoscenza, e per questo abbiamo investito molto sulla ricerca di testimoni competenti che ci aiutino a farci una idea chiara e approfondita delle varie tematiche. Il pacifismo se non è supportato da una chiara visione culturale rischia di diventare una moda, così come rischia di diventare irrazionale schierarsi con l’uno contro l’atro. Facciamoci delle opinioni fondate e supportate da testimonianze di personaggi culturalmente all’altezza. Non perdiamo questa opportunità.
Vi aspetto mercoledì sera ore 21.00 presso il cinema Excelsior.