Abbiamo ormai fatto il giro di boa dell’estate e ci avviamo alla ripresa delle attività non solo quelle civili quali il lavoro, la scuola, le attività culturali, lo sport ecc., ma anche quelle ecclesiali. Domenica prossima con la Messa a Santa Eufemia per la comunità Pastorale prende avvio l’anno pastorale.
Il Vescovo Mario Delpini ha già inviato alla Diocesi la sua lettera pastorale dal titolo: «Unita, libera, lieta. La grazia e la responsabilità di essere Chiesa».
Con un inevitabile riferimento alla pandemia, e riprendendo una lettera dei Vescovi lombardi diffusa in settembre, monsignor Delpini suggerisce anzitutto alcuni “percorsi di sapienza”: imparare a pregare, a pensare, a sperare oltre la morte, a prendersi cura.
Aggiungendo: «In questo tempo di prova e di grazia la Proposta pastorale intende convocare la comunità cristiana perché sia un segno che aiuta la fede e la speranza, proponendo il volto di una Chiesa unita, libera e lieta come la vuole il nostro Signore e Maestro Gesù».
È proprio questo che ci deve stare a cuore. Passare da una chiesa inspessita, opaca che non lascia trasparire la comunione, l’unità tra credenti attorno all’Eucaristia domenicale, che non rivela il volto della libertà di fronte alle pressioni esterne e non solo quelle legate alla pandemia, passare dicevo a una chiesa della trasparenza dove i temi trattati dal nostro vescovo appaiano evidenti a tutti sia al nostro interno sia all’esterno.
C’è bisogno del lavoro e della testimonianza di tutti.