• Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Chiesa Parrocchiale

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    Chiesa Parrocchiale - Interno

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Oratorio

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    S. Maria Maddalena - Patrona

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Affresco del '400

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Chiesa di S. Giorgio

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Croce Pessina

Per molti genitori ormai la scelta di non battezzare i figli è vissuta senza sensi di colpa. Non li tocca neanche il timore di dare un dispiacere ai nonni. E poi perché cercare figure idonee al ruolo di padrini e madrine con regole che rendono sempre più difficile la ricerca. Le decisioni che portano molti genitori a non battezzare i figli sono il segno di un cambiamento d’epoca che ci tocca vivere.

Alle famiglie invece, che ancora chiedono il Battesimo, andrà garantita la continuità formativa perché i ragazzi battezzati siano introdotti in modo adeguato alla vita della Chiesa. Le parrocchie negli ultimi decenni hanno messo in campo risorse umane (le Catechiste) e percorsi educativi più o meno riusciti. Spesso ci domandiamo, come operatori pastorali, come riscrivere questi percorsi educativi perché siano più rispondenti alle esigenze evangeliche e più consone alle nuove sensibilità delle famiglie che, anche se non lo dicono in modo esplicito, capiscono anche loro che serve un cambiamento.

I Sacramenti che riceveranno dopo il Battesimo chiederanno sempre di più che l’idoneità alla celebrazione sia misurata non solo sulla frequenza agli incontri di iniziazione cristiana (catechismo), ma sull’autentica sensibilità verso la prossimità che è l’obiettivo perché si cresca nella Chiesa con la cifra decisiva di quel’ “avere gli stessi sentimenti di Cristo” cui i Sacramenti appunto indirizzano.

Scrive Armando Matteo in Pastorale 4.0: “O un cristiano impara sin da subito e in presa diretta che la sua scelta di fede lo destina agli altri oppure nemmeno un anno intero di esercizi spirituali sarà all’altezza di questo compito”. Ora tutto questo chiede che si ricostruisca una alleanza tra la famiglia che chiede i Sacramenti e la Parrocchia per vivere il cambiamento d’epoca che ci tocca vivere.Anzitutto “il dialogo tra le generazioni, quale base per la realizzazione di progetti condivisi”. Quindi “l’educazione, come fattore di libertà, responsabilità e sviluppo”. Infine “il lavoro per una piena realizzazione della dignità umana”.

Tre “elementi imprescindibili” per “dare vita ad un patto sociale”, senza il quale “ogni progetto di pace si rivela inconsistente”.

 


La parola di don Ettore

 

La parola
libero pensiero di don Ettore Dubini su temi attuali o determinate ricorrenze.