• Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Chiesa Parrocchiale

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    Chiesa Parrocchiale - Interno

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Oratorio

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    S. Maria Maddalena - Patrona

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Affresco del '400

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Chiesa di S. Giorgio

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Croce Pessina

La chiesa Prepositurale, piena all’inverosimile, ha visto in preghiera la nostra città con molte donne ucraine, mercoledì 2 marzo. In quella data tutto il mondo cristiano ha accolto l’invito del Papa a pregare e a digiunare per la pace in Ucraina e non solo.

Anche in nostro Arcivescovo Delpini nel duomo di Milano ha pregato e ha offerto una riflessione che riporto in parte perché guidi la nostra preghiera e la speranza della pace. “Quale parola possiamo dire noi, discepoli di Gesù, maestro mite e umile di cuore?

1. Non disperate nell’umanità.
Non disperate dell’umanità! Continuate a credere che tutti siamo fatti per edificare la fraternità universale. Non disperate dell’umanità: trovate parole e gesti, pensieri e occasioni per dichiarare la stima, l’invito a conversione, la vocazione all’amore fraterno di tutti gli uomini e le donne che abitano questa terra affidata da Dio perché fosse custodita e abitata in pace.

2. Non pensate solo a voi stessi.
Nella tragedia abita la tentazione di ripiegarsi su di sé, di coltivare pensieri meschini che continua a pensare solo ai danni prevedibili per la propria vita, per il proprio benessere. Non siamo autorizzati ai pensieri meschini, noi discepoli del Signore della misericordia.

3. Ammonite i violenti, gli ingiusti, gli empi.
Abbiamo una parola da dire a tutti coloro che vogliono la guerra, che comandano la guerra, che si vantano di essere forti in guerra. Ricordatevi che dovete morire, tutti dobbiamo morire. Dovete rendere conto a Dio di quello che avete fatto. Forse non vi turberanno i giudizi dei popoli. Sappiate però che nessuno può sottrarsi al giudizio di Dio!

4. Prendetevi cura degli inermi, delle vittime.
Ricordatevi della benedizione di Dio per coloro che si prendono cura dei fratelli: ho avuto fame … ho avuto sete … ero straniero …nudo … malato … in carcere (cfr Mt 25,34ss) e vi siete presi cura di me. Viene dunque il momento del prendersi cura: consolare i fratelli e le sorelle che sono tra noi, che lavorano nel nostro paese e sono figli dei paesi devastati dalla guerra. In quei paesi abitano i figli, i genitori, i mariti e le mogli, le persone care. Sono tra noi e sono in angoscia: avertano la sincerità del nostro compatire.


La parola di don Ettore

 

La parola
libero pensiero di don Ettore Dubini su temi attuali o determinate ricorrenze.