L’Ucraina la conoscevamo solo per la presenza di tante badanti alle quali abbiamo affidato la custodia e la cura di tanti nostri anziani o malati nell’impossibilità di seguirli per ragioni di lavoro o di lontananza. Sembrava un paese lontano da noi, lontano dall’Europa. Oggi è drammaticamente al centro di timori e di speranze.
Ho ascoltato donne ucraine che lavorano da anni in Italia e sono preoccupate, più dei loro famigliari che là ci abitano. Per loro la “guerra” non è una novità. Schermaglie tra l’area geografica che vuole affacciarsi all’ Europa e altre aree che vogliono rimanere sotto l’influenza sovietica non sono di adesso, vanno avanti dal 2014. Li considerano “incidenti” non una vera e propria guerra.
Donne ucraine ormai diventate cittadine italiane sono più preoccupate per la condizione economica della loro terra, più che dalla guerra. Il conflitto potrebbe esasperare ancora di più lo stato di povertà di molte famiglie ucraine. Del resto alcune immagini televisive hanno mostrato insieme a blindati e soldati, anche le case dove vivono le famiglie ucraine e non ci vuole molto a capire lo stato di povertà.
“Addolora, dicono le donne ucraine, sapere che la condizione economica è disastrosa e con molta povertà, tanto da spingerle a cercare lavoro in Europa, ma almeno c’era la pace. Ma ora che sarà del futuro?” Altro motivo di preoccupazione sono le decisioni che prendono i potenti al potere senza aver sentito il popolo. Cosa accadrà nelle prossime settimane non lo sappiamo ancora. Sappiamo solo con certezza che una guerra in Ucraina ha conseguenze innanzitutto sul popolo ucraino, prima ancora che sull’Europa.
Sembra un film dove manca l’attore principale: il popolo ucraino.