Un tweet di Papa Francesco del 12 marzo 2022 diceva: “Mai la guerra! Pensate ai bambini ai quali si toglie la speranza di una vita degna: bambini morti, feriti, orfani; bambini che hanno come giocattoli residui bellici…in nome di Dio fermatevi”.
Penso ai tanti ragazzi che in questo periodo nelle parrocchie riceveranno i Sacramenti, compresi i nostri che oggi parteciperanno alla Messa di Prima Comunione. Li vedremo felici circondati da tante attenzioni di genitori, nonni, amici, catechiste.
Faranno festa, come è giusto che sia, ma per me non sarà come le altre volte. Mi vedo scorrere davanti agli occhi quei bambini che sono i più vulnerabili, i più indifesi. Vivono nella luce buia dei bunker, negli scantinati o dei tunnel delle stazioni ferroviarie, oppure vagano sfollati tra le macerie delle loro case. A un bambino che da settimane vive nei sotterranei è stato chiesto cosa desidera. Nella sua semplicità ha risposto: “voglio vedere la luce del sole”.
Ebbene tutto questo fa da sfondo inquietante alle nostre feste, come se un’ombra ci impedisse di viverle con la gioia di sempre. I nostri ragazzi avranno tra le mani regali che li renderanno felici, in Ucraina giocano con i residui bellici esplosivi che espongono i minori a rischio di morte e mutilazioni orrende. I nostri ragazzi avranno giorni di festa tra gli affetti famigliari, i bambini ucraini sono sfollati con le loro mamme mentre i papà sono rimasti a combattere e chissà se li rivedranno.
Di fronte a questa immane tragedia, affronterò il giorno di festa con i ragazzi della Parrocchia, ma dentro di me scorreranno immagini di bambini che non saranno felici come i nostri, che oltre alla scuola sono privati della luce del sole, della gioia di giocare con gli amici.
Mi sembra di vedere ancora l’immane tragedia degli innocenti.