Un gruppo di donne ha seguito Gesù nella sua vita pubblica e, anche se non viene detto nei Vangeli quale fosse il loro ruolo, è giusto pensare che hanno dato un contributo all’opera evangelizzatrice di Gesù e dei Dodici.
Fuori dal sepolcro, è scritto nei Vangeli, c’erano Maria di Magdala e l’altra Maria la madre di Giacomo il minore. Sembrava esaurito il loro compito, e invece comincia proprio da quel momento, quando la Maddalena vede il Risorto che la rincuora e le affida una missione: va a dire ai miei fratelli che mi hai visto vivo. Da quel momento lei non è più una fra le altre ma è Maddalena l’Apostola. Tutto il resto è leggenda. Non che non abbia fondamento ma ricostruire è sempre impresa ardua e qualche volta si da troppo importanza a elementi fantasiosi.
Per dirla con Papa Francesco nella Evangeli Gaudium la realtà viene prima dell’idea. È stato così per la nostra patrona. Il suo ruolo nella Chiesa si è imposto ed è ancora estremamente attuale. Le tre donne che Papa Francesco in questi giorni ha voluto al dicastero dei Vescovi sono la prova che la Chiesa sembra avviata a riconoscere di aver bisogno delle donne per la propria azione di Governo. La nomina di queste tre donne non è notizia da poco. È un segnale, un seme, una promessa.
Certo siamo ancora lontani dall’avere una Chiesa al femminile, ma ad esse possono guardare tutte le donne che si sono allontanate dalla Chiesa non perché non hanno coperto ruoli di governo, ma semplicemente perché hanno sognato una Chiesa disposta all’ascolto, meno rigida, più dialogica e non la trovano. Una grande responsabilità attende le tre donne scelte dal Papa: dovranno ricordarsi di avere dietro di sé una folla di donne che si aspetta una chiesa diversa.