• Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Chiesa Parrocchiale

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    Chiesa Parrocchiale - Interno

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Oratorio

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    S. Maria Maddalena - Patrona

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Affresco del '400

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Chiesa di S. Giorgio

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Croce Pessina

In alcuni grandi parchi divertimenti e in molti musei si possono acquistare, con un prezzo più alto, biglietti salta-fila. Ti permettono di ripetere le giostre o visitare musei senza aspettare il proprio turno. A nessuno sfugge però che comprare un biglietto salta-fila significa sminuire l’esperienza degli altri. Se alcune persone non fanno per niente la fila, altre devono stare per forza in fila più a lungo. La situazione drammatica che stiamo attraversando con la crisi energetica provocherà inevitabilmente qualcosa di simile al biglietto salta-fila.

Ci saranno, come pare di capire, coloro che da questa crisi stanno trarranno vantaggi e molti invece che vedranno incerto il loro lavoro, per aziende a rischio chiusura, per l’aumento dei costi dell’energia e delle materie prime. Ci siamo trovati in brevissimo tempo a dover fare i conti con un modello di società che dovrà ripensare il proprio tenore di vita. Che sia finita l’età dell’abbondanza? Certamente non tutti si troveranno a rischio povertà, ma certo tutti dovremo trarre insegnamento dalla crisi.

Tornare a una vita più sobria, senza sprechi, senza eccessi non può che riportarci a considerare ciò che veramente essenziale per la vita e ciò che non lo è. Speriamo solo che i servizi alla persona rimangano nella sfera di ciò che è “essenziale” per evitare che chi sta in fila non sia penalizzato da chi salta la fila perché ha comprato a prezzo maggiorato un “biglietto salta-fila” per vivere come se la crisi non esistesse.

Pare che Socrate, un grande filosofo, quando tornava dal mercato era solito esclamare: “Di quante cose non ho bisogno per vivere”.

Di fronte a questa crisi possiamo imprecare contro chi la provocata, e faremmo bene, ma forse è più necessario imparare a vivere con maggior sobrietà per non trovarci in condizioni di vita precarie e a rischio povertà.

 


La parola di don Ettore

 

La parola
libero pensiero di don Ettore Dubini su temi attuali o determinate ricorrenze.