Qualche volta serve una giornata speciale per aiutarci a mettere al centro delle nostre attenzioni temi che diversamente non entrerebbero mai nelle nostre agende.
È il caso della giornata del malato che si celebra ogni anno l’11 di febbraio anniversario della apparizione della Madonna a Lourdes.
Scrive Papa Francesco: “La malattia fa parte della nostra esperienza umana. Ma essa può diventare disumana se è vissuta nell’isolamento e nell’abbandono, se non è accompagnata dalla cura e dalla compassione… Vi invito a riflettere sul fatto che proprio attraverso l’esperienza della fragilità e della malattia possiamo imparare a camminare insieme secondo lo stile di Dio, che è vicinanza, compassione e tenerezza…Fratelli, sorelle, non siamo mai pronti per la malattia. E spesso nemmeno per ammettere l’avanzare dell’età. Temiamo la vulnerabilità e la pervasiva cultura del mercato ci spinge a negarla. Per la fragilità non c’è spazio. E così il male, quando irrompe e ci assale, ci lascia a terra tramortiti. Non vale solo ciò che funziona e non conta solo chi produce. Le persone malate sono al centro del popolo di Dio, che avanza insieme a loro come profezia di un’umanità in cui ciascuno è prezioso e nessuno è da scartare.”
Viviamo un tempo dove tutto corre, dove tutto deve essere bello e giovane, dove non trova spazio la malattia e la fragilità. Ma prima o poi ti devi misurare con questo aspetto della vita che è la malattia e la fragilità.