Sull’informatore della scorsa domenica ho scritto della polemica tra il ministro Salvini e don Ciotti prete antimafia che l’ha contrastata creando una catena di associazioni e occasioni per educare alla legalità.
Don Ciotti è presente anche alla Giornata Mondiale della Gioventù insieme al Card. Zuppi. Entrambi hanno parlato ai giovani italiani presenti. Entrambi hanno consegnato a loro non discorsi di circostanza, ma impegnativi come si conviene in eventi speciali come la GMG. ritengo opportuno riportare qui un breve stralcio dell’intervento di don Ciotti ai giovani:
“Per le guerre, le violenze, le povertà che ci circondano – afferma – abbiamo bisogno anche noi di chiedere perdono. La Laudato sì di Papa Francesco ha bisogno di diventare la Laudato qui. Perché ogni cambiamento ha bisogno di ciascuno di noi. E se c’è una malattia terribile nella società di oggi è la rassegnazione di persone che le cose non le cambieranno mai. Oggi i più pericolosi sono i neutrali, ma peggio ancor i mormoranti che stanno sempre zitti ma poi nelle varie cricche seminano zizzania. Abbiamo bisogno di un cambiamento vero, di assumerci una responsabilità. Ad esempio, di fronte alla distruzione del pianeta. I disastri ambientali e sociali non sono due cose diverse ma un’unica crisi. E il Papa ci invita a una conversione per costruire una ecologia integrale. Dovremmo chiederci che senso ha sperare nella risurrezione se lasciamo quotidianamente oltraggiare i corpi altrui? Gli ultimi, quelli più scomodi, quelli che vediamo lontani (e dovremmo sentire invece vicini): quello è il posto di Dio. Dio dobbiamo cercarlo lì! Dio è nelle persone che incrociamo, che riconosciamo. Dio non vive nei cieli, vive qui in mezzo a noi. E lui ama tutti, non esclude nessuno. Ma anche Dio ha una preferenza e la preferenza di Dio sono gli ultimi, gli invisibili. Tocca allora a noi impegnarci per una società che abbia meno io al centro e più noi”.