Dalla domenica scorsa fuori dalle nostre chiese della comunità Pastorale campeggia uno striscione che riporta una frase del grande Papa S. Paolo VI: “chi è colui che è nato?”. Non trovo espressione più appropriata per prepararsi al Natale.
Abbiamo perso, travolti dalla cultura che ha smarrito Dio, il senso della nostra appartenenza alla Chiesa, alle nostre comunità parrocchiali, alle nostre associazioni e movimenti religiosi. Riandare alle origini è ritrovare il fondamento, l'inizio di un cammino che ci può accompagnare alla riscoperta di quanto diceva S. Paolo VI: "l'Avvento ci riporta al desiderio di Cristo, all'amore di Cristo, all' estimazione giusta e saggia di questo tempo presente, che tanto vale quanto ci guida e ci prepara per quella eterna e futura".
Sei settimane sembrano lunghe, ma noi sappiamo che nonostante il tempo oggi si misura sulla velocità: Dio invece cammina a piedi e va con il passo degli uomini, quelli che portano lontano e raggiungono piano la meta. Puoi andare in cima alle montagne con la funivia, ma se raggiungi la vetta percorrendo sentieri scopri un'altra montagna, quella fatta di paesaggi che cambiano di fiori, di alberi, di rocce che scopri mano a mano che sali. Attraversare l’Avvento a piedi camminando cioè, scoprendo di volta in volta quello che la Parola ascoltata ci offre, ci porterà a dare risposta alla domanda di Paolo VI “Chi è colui che è nato?”.
Lo faremo per tutto il percorso in compagnia di Dio che cammina a piedi.