“Non possiamo che rallegrarci e siamo riconoscenti, dice Papa Francesco, per le straordinarie conquiste della scienza e della tecnologia, grazie alle quali si è posto rimedio a innumerevoli mali che affliggevano la vita umana e causavano grandi sofferenze”. Ma aggiunge: “L’auspicio è che queste tecnologie «non siano utilizzate per alimentare la follia della guerra».
Come tutte le conquiste della scienza e della tecnica sono delle opportunità, ma sono anche rischi enormi come l’intelligenza artificiale che promette un risparmio di fatiche, una produzione più efficiente, trasporti più agevoli e mercati più dinamici, oltre a una rivoluzione nei processi di raccolta, organizzazione e verifica dei dati. Occorre essere consapevoli delle rapide trasformazioni in atto e gestirle in modo da salvaguardare i diritti umani fondamentali, rispettando le istituzioni e le leggi che promuovono lo sviluppo umano integrale.
Le sfide che l’intelligenza artificiale solleva vanno a toccare l’aspetto antropologico, educativo, sociale, e politico. Tra i rischi messi inevidenza da Papa Francesco c’è quello di un peggioramento delle condizioni di povertà, della cancellazione di milioni di posti di lavoro e peggio ancora di condurre operazioni militari attraverso sistemi di controllo remoto e quindi senza la responsabilità umana.
Appare fondamentale che “l’intelligenza artificiale”, come tutte le scoperte scientifiche, ha bisogno di esser regolamentata se non si vuole che diventi una nuova “divinità” alla quale sacrificare tutto il vissuto umano per diventare nuovi schiavi di algoritmi che mortifichino la dignità e la libertà delle persone.