• Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Chiesa Parrocchiale

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    Chiesa Parrocchiale - Interno

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Oratorio

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    S. Maria Maddalena - Patrona

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Affresco del '400

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Chiesa di S. Giorgio

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
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    Croce Pessina

Stavo terminando il presepio di casa, come faccio ogni anno, con lo spazio vuoto dove collocare Gesù e pensavo che l’avrei adagiato sulla paglia la notte di Natale.

Ero soddisfatto, mi era venuto meglio degli anni scorsi. È proprio riuscito bene, mi dicevo, e pensavo anche ai presepi che ho visto nelle case durante le benedizioni delle famiglie in occasione del prossimo Natale. Quelli sì che sono belli, ma anche il mio non è da meno.

Al mattino al risveglio mi soffermo davanti a Giuseppe e Maria e dico un “gloria” e così tutte sere prima di chiudere le faticose giornate di questo mese di dicembre.

Ma la dolcezza che comunica il presepio è stata turbata dalla notizia del telegiornale riguardante quella bimba di undici anni raccolta da una ONG trovata aggrappata a una zattera fatta di penumatici. Pare che sia l’unica superstite di una barca con a bordo 45 persone. Con lei altri due ragazzi erano aggrappati alla zattera di pneumatici, ma di loro nessuna traccia.

Un’altra tragedia del mare. Ora avrà bisogno di un aiuto psicologico e di tanto calore umano per superare, immagino, quello che ha visto, il freddo, il buio, la pioggia da sola in mare per due giorni con giubbotto salvagente e la zattera fatta di tubi di pneumatici riempiti d’aria. Nel mio presepio quando metterò Gesù non potrò dimenticare quella bambina partita dalla Tunisia e arrivata a Lampedusa, grazie al salvataggio di una imbarcazione ONG.

Intanto in Albania è ancora vuoto il centro che doveva accogliere gli immigrati.

Il mare invece no!

È pieno di uomini, donne e bambini che non hanno visto la terra che avevano sognato di raggiungere.

 


La parola di don Ettore

 

La parola
libero pensiero di don Ettore Dubini su temi attuali o determinate ricorrenze.