È ormai un appuntamento fisso l’annuale Festa della famiglia che si colloca quest’anno subito all’inizio del Giubileo, guidato dal tema: “Pellegrini di speranza”.
Di questi tempi la speranza non può che fare il paio con pace e le famiglie sono chiamate a: pensare la pace, cercare la pace, operare per la pace. La connotazione della speranza, più che il titolo di un evento speciale, fa risuonare un’eco costante e ordinaria alle orecchie del vissuto famigliare di tanti cristiani. Se guardiamo all’esperienza quotidiana scopriamo che è proprio in famiglia che le relazioni interpersonali affrontano le tante difficoltà del quotidiano affermando implicitamente la forza che le supererà.
Questa energia, che chiamiamo speranza, è sorella dell’amore e della fede, virtù che l’intelligenza credente riconosce come “teologali”, cioè doni di Dio operanti e trasformanti le nostre umili risorse umane. Se è vero che le famiglie oggi attraversano una crisi profonda è men vero che ci sono, ma dobbiamo scorgerli, tanti segni legati a famiglie che credono alla scelta che hanno fatto, alla storia che hanno costruito insieme genitori e figli, all’apertura all’altro con cui hanno educato i figli.
Pellegrini di speranza sono le molte famiglie che non avranno la notorietà che oggi va di moda, ma sono quelle che nella quotidianità trasmettono fiducia, speranza perché credono e amano quello che sono.