Sabato 8 e domenica 9 marzo si svolgerà il Giubileo del mondo del volontariato.
“Il Papa ti aspetta” è l’invito che le varie organizzazioni hanno rivolto ai loro volontari. Due giornate per ricordare il ruolo svolto dagli animatori della carità, dagli operatori sociali, dalle organizzazioni no-profit, dalle Ong e da chiunque si impegni come volontario nelle organizzazioni che si adoperano a favore della giustizia sociale e della comunità. In questo momento particolare, inoltre, un’ulteriore occasione per esprimere in modo comunitario la preghiera per la salute del nostro Papa Francesco.
Quel “ti aspetta” deluderà molti volontari che giungeranno a Roma e non troveranno, almeno a breve, il Papa. Ma a Roma il Giubileo non è solo pellegrinaggio o l’incontro con il Papa, giubileo sarà l’occasione per tanti volontari di ritrovare le ragioni della conversione e, di conseguenza, della solidarietà, della speranza, della giustizia, dell’impegno al servizio di Dio, nella gioia e nella pace con i fratelli. Se il Giubileo è un evento per tutti, ma lo è specialmente per chi sa aprire il cuore e sa muovere le mani verso chi ha bisogno, perché costruisce speranza.
Infatti, il Giubileo non è solo una attesa di qualcosa che dovrà venire, è anche un muovere i passi verso chi ha più bisogno di misericordia e, quindi, di speranza concreta. Papa Francesco ai volontari ha detto: “Voi esprimete il desiderio tra i più belli nel cuore dell’uomo, quello di far sentire amata una persona che soffre”. Giubileo è conversione e in particolare quella che non ti fa “voltare dall’altra parte”.
A Roma o dovunque siano i volontari sono coloro che alla richiesta di aiuto rispondono “eccoci!” e gratuitamente.