Arrivato all’Alpe di Giumello in Valsassina prendo il sentiero che porta alla sommità del monte Croce di Muggio.
Sta li da più di cento anni una croce di ferro molto robusta che può resistere anche ai venti più tempestosi e violenti. Sul braccio orizzontale troneggia la scritta “In Hoc Vinces”.
La fede di uomini che amano la montagna l’anno collocata li uno scenario di montagne e di vallate, come a dire, che nella croce noi troviamo la forza di vincere non le bufere di neve e il vento sferzante che gela il viso e le mani, ma la forza di vincere le contrarietà della vita, le sconfitte, le sofferenze, i dolori, i dissapori, e perché no, anche gli imprevisti che spesso le montagne ci riservano.
Ai piedi della pesante croce un cartiglio invita a considerare quel segno religioso posto in cima al Monte Muggio come un segno di libertà e chiede che sia rispettata ogni libertà.
Sono arrivato che albeggiava e un tiepido sole illuminava i cristalli di neve ancora abbondante sul sentiero che portava alla sommità del monte Muggio. Tutt’intorno cime innevate fino al massiccio del Monte Rosa, e perfino l’inconfondibile cima del Monte Cervino. Mi sono sentito ancora una volta tanto piccolo davanti alla maestosità delle montagne innevate che racchiudono la deliziosa Valsassina.
Quando prendo di nuovo il sentiero, ancora innevato per il ritorno, porto nel cuore la gratitudine per gli uomini di fede che hanno lasciato sui nostri monti i segni di una religiosità robusta e popolare capace di trasmettere ancora oggi valori grandi e perenni come le nostre montagne di Lombardia.