• Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
    Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba

    Chiesa Parrocchiale

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
    Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba

    Chiesa Parrocchiale - Interno

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
    Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba

    Oratorio

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
    Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba

    S. Maria Maddalena - Patrona

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
    Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba

    Affresco del '400

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
    Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba

    Chiesa di S. Giorgio

  • Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba
    Parrocchia S. Maria Maddalena - Crevenna - Erba

    Croce Pessina

«Lo Spirito dono di Gesù, il Crocifisso risorto, coinvolge in un ardore che rinnova la vita, che risveglia energie, che dilata gli orizzonti. Sentiamo l’urgenza, il bisogno di celebrare la Pentecoste: invochiamo il dono dello Spirito perché ci spinga a uscire dalla chiusura delle nostre paure, delle nostre pigrizie, delle nostre incertezze».

Inizia così la Lettera per il tempo dopo Pentecoste dell’Arcivescovo, monsignor Mario Delpini, che conclude il percorso pastorale di quest’anno dedicato alla sapienza, dal titolo Del tuo Spirito, Signore, è piena la terra. Il mistero della Pentecoste. La pandemia ha colpito duro in questi lunghi mesi, anche se ora gli spiragli cominciano a vedersi all’orizzonte.

L’Arcivescovo invita a guardare avanti con speranza, sapendo che «il superamento dell’epidemia da Covid-19 non sarà solo l’esito di un vaccino, ma una guarigione delle ferite più profonde che il contagio ha generato». I mesi del tempo dopo Pentecoste sono propizi alla riflessione e alla revisione critica del rapporto con l’ambiente di tutti noi – afferma l’Arcivescovo.

Un invito forte all’impegno concreto, scuotendosi dal torpore: «Con lo sguardo educato dal magistero di papa Francesco e della dottrina sociale della Chiesa dobbiamo prendere coscienza dell’intollerabile ingiustizia che crea una disuguaglianza iniqua tra chi consuma troppo, rapinando terre e ricchezze altrui, e chi soffre la miseria, le malattie, le prepotenze. L’ingiustizia non diventa giusta solo perché “legale”, secondo leggi e trattati insindacabili perché garantiti dalla potenza del denaro e delle armi».

Da ultimo il nostro Vescovo chiede di guardare con sapienza alle emergenze create dalla pandemia e ne indica quattro: l’emergenza sanitaria, l’emergenza spirituale, l’emergenza occupazionale, l’emergenza educativa. È doveroso un ringraziamento a quanti hanno speso energie per far fronte a queste emergenze: sanitari, educatori, sacerdoti, imprenditori ma non possiamo trascurare un seria riflessione su tutto quello che non ha funzionato, per il peso insopportabile di troppe persone che si sono sentite abbandonate e sole.


La parola di don Ettore

 

La parola
libero pensiero di don Ettore Dubini su temi attuali o determinate ricorrenze.