“Benedetto sei tu Signore Dio dell’universo dalla tua bontà riceviamo questo pane e questo vino frutto della terra e del lavoro dell’uomo”.
Con queste parole nella Messa si presenta a Dio il pane il vino che sono il frutto del lavoro. Quindi il lavoro ha quasi un valore sacro. Fa allora inorridire quel gesto consapevole carico di tragica responsabilità di chi per ovviare ai problemi tecnici della funivia di Stresa ed evitarne lo stop che avrebbe fatto perdere altri soldi, ha manomesso l’impianto bloccando il sistema frenante.
C’era dunque un azzardo spregiudicato dietro la strage della funivia. Lo scambio tra la vita altrui e la voglia di denaro, tra la sicurezza e il profitto. Pesano i 14 morti per non perdere soldi, e non in un “incidente”, ma causato da freni manomessi consapevolmente.
A tutt’oggi sembra questa la causa della strage. Il lavoro dell’uomo che produce benessere, che dà stabilità alle famiglie, che fa crescere un Paese, che dà dignità all’uomo ha un che di sacro, tanto da farne cenno nella Liturgia della Messa. Ma quale lacerazione tra il lavoro che dà dignità e il lavoro che genera profitto senza regole!
In questi giorni sento ancora di più la sacralità del lavoro che richiamo a Messa e il dolore per i molti incidenti e morti sul lavoro solo dall’inizio dell’anno.
Quattordici morti, non sul lavoro, ma per l’irresponsabilità di chi non ha vissuto con dignità il suo lavoro, e lo ha trasformato in dolore immenso per 14 famiglie.