“La Chiesa è rimasta indietro di 200 anni”.
Quando cominciò a circolare questa risposta di Martini ad una specifica domanda che gli era stata rivolta, alcuni la rilanciarono con convinzione, altri la respinsero con determinazione. Quelle parole si possono capire solo facendo riferimento al grande amore che Martini nutrì per la Chiesa, un amore che lo spingeva risvegliare tutti i credenti per reagire alla loro stanchezza.
Ecco allora le sue parole: “La chiesa è rimasta indietro di 200 anni. Come mai non si scuote? Abbiamo paura? Paura invece di coraggio? Comunque, la fede è il fondamento della chiesa. La fede, la fiducia, il coraggio. Io sono vecchio e malato e dipendo dall’aiuto degli altri. Le persone buone attorno a me fanno sentire l’amore e questo amore è più forte del sentimento di sfiducia che ogni tanto percepisco nei confronti della chiesa in Europa. Solo l’amore vince la stanchezza. Dio è Amore. Io ho ancora una domanda per te: cosa puoi fare tu per la Chiesa?”
In queste parole lo sguardo di Martini non è rivolto solo al passato col ritardo accumulato dai credenti, ma guarda al futuro, alla Chiesa che verrà con l’apporto di quei credenti che sapranno vincere la stanchezza e la sfiducia che spesso serpeggia nella Chiesa.