La precaria salute di Papa Francesco aveva messo in forse l’incontro con lui nell’udienza generale di mercoledì 25 settembre. Un fortissimo temporale sulla capitale nella notte di martedì ha rischiato far saltare l’udienza, ma il mattino il cielo era tornato azzurro come solo a Roma si vede.
Il desiderio di incontrare il Papa con i mei confratelli sacerdoti ordinati nel 1974 si è reso possibile, se pur nel programma ridimensionato, eravamo in piazza San Pietro a pochi passi da lui.
Ci ha salutati come sacerdoti del cinquantesimo della diocesi di Milano e già per questo ho provato grande emozione per non parlare della gioia, al termine dell’udienza generale, di poter posare con lui per una foto di gruppo con i 17 sacerdoti del cinquantesimo di sacerdozio.
Credo che l’incontro con il Papa e la grazia di aver pregato sulla tomba di San Pietro, portandovi tutti nel cuore, parrocchiani e amici, chiedendo a Pietro di conservare la fede della nostra Chiesa di Crevenna, sia stato il giusto coronamento di una serie di eventi che hanno caratterizzato questo anno straordinario.
Sono tornato da Roma con due sentimenti nel cuore: la stima e la sintonia con il magistero di questo grande Papa forte e tenace nonostante la sua precaria salute. Mi sono inoltre rinvigorito nel proseguire il ministero con voi coltivando ancora la disponibilità a servire la nostra comunità. Roma, il Papa e gli incontri fatti in questi brevi giorni resteranno nel cuore per sempre.
