Riaprendo il Sinodo universale, dopo la pausa estiva, Papa Francesco ha esortato a “Ascoltare, discernere la voce di Dio, liberarsi di tutto ciò che impedisce di «creare armonia nella diversità», aprire il cuore e la mente e farsi piccoli per accogliersi vicendevolmente, con umiltà.”
Un Papa attento alle grandi tragedie del mondo e per questo invita i membri presenti al Sinodo ad avere «Uno sguardo rivolto al mondo», a «questa drammatica ora della nostra storia», mentre guerra e violenza «continuano a sconvolgere interi popoli e Nazioni», perché in tale contesto la comunità cristiana, che «è sempre a servizio dell’umanità», è chiamata ad annunciare il Vangelo.
E per invocare il dono della pace, il Papa annuncia che domenica 6 ottobre si raccoglierà in preghiera nella Basilica di Santa Maria Maggiore per recitare il Rosario e rivolgere «alla Vergine un’accorata supplica», e invita i membri del Sinodo a unirsi a lui. Inoltre, per il 7 ottobre indice una giornata di preghiera e di digiuno per la pace nel mondo”.
Ancora una volta Papa Francesco suggerisce un metodo di lavoro apparentemente semplice ma rivoluzionario se lo si mettesse in pratica: “Si tratta di «abbracciare, proteggere e prendersi cura», che non è una «tecnica di “facilitazione”», ma è l’«indole della Chiesa».
E poi «quello che importa, quello che è fondamentale è l’armonia», che può generare solo lo Spirito Santo, che «è il maestro dell’armonia, che con tante differenze è capace di creare una sola voce, ma con tante voci diverse». La Chiesa ha bisogno di «luoghi pacifici e aperti», da creare prima di tutto nei cuori, in cui ciascuno si senta accolto come figlio in braccio a sua madre e come bimbo sollevato alla guancia dal padre.