«Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide» (Mc 11,10).
Gesù è il Cristo, il mandato da Dio, il Salvatore, il Messia
Che cosa significava questa accoglienza, così gioiosa e così clamorosa? Questo è importante notare. Il momento si fa drammatico, e acquista il suo significato, decisivo per la storia e per la comprensione del Vangelo; il significato consiste nel riconoscimento e nella proclamazione del carattere messianico di Gesù. Egli è Colui che doveva venire. Egli è qui, dopo l’attesa di secoli, passata nella coscienza delle generazioni; Egli è il figlio di David! Egli è il Cristo! Gesù è il Cristo, il mandato da Dio, il Salvatore, il Messia, è il centro della storia, è il Re dei Giudei. Fratelli, Giovani specialmente, pensate bene a quanto vi diciamo: questa celebrazione, che riguarda la proclamazione di Gesù Messia, di Gesù il Cristo, di Gesù, nostro Salvatore, riguarda altresì il nostro destino, la nostra scelta primaria. Ora osservate: chi in quel giorno fatidico ebbe l’intuizione che Gesù di Nazareth era Lui il Messia, era Lui il figlio di David, era Lui il Salvatore atteso e promesso? Fu il Popolo, e fra il Popolo più entusiasti ed attivi furono i Giovani. Essi furono gli araldi del Messia. Essi indovinarono. Quali sono le voci più qualificate per l’annuncio di questo beato messaggio al mondo? sono quelle del Popolo di Dio, sono le vostre. Due concezioni del mondo, della verità, della vita: quale scegliete? Due sentimenti riempiano allora i vostri cuori: il coraggio e la gioia! (Dall’omelia di san Paolo VI dell’11 aprile 1976).