Sesta domenica di Avvento
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“Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù” (Lc 1,31)
Le montagne portino pace al popolo e le colline giustizia.
Ai poveri del popolo renda giustizia,
salvi i figli del misero e abbatta l’oppressore.
Scenda come pioggia sull’erba,
come acqua che irrora la terra.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto e abbondi la pace.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra
e tutte le genti lo dicano beato.
Benedetto il Signore, Dio d’Israele:
egli solo compie meraviglie.
E benedetto il suo nome glorioso per sempre:
della sua gloria sia piena tutta la terra.
(SALMO 72)
Quinta domenica di Avvento
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“Chi possiede la sposa è lo Sposo; ma l’amico dello Sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello Sposo. Ora questa mia gioia è compiuta. Egli deve crescere e io invece diminuire." (Gv 3,29-30)
Il cristiano è colui che mette al centro nella sua testimonianza Gesù, e non altro, sapendosi mettere in secondo piano.
Quarta domenica di Avvento
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“Rallegrati, piena di grazia: il Signore è con te”. (Lc 1,28).
La preghiera di lode
La lode, dice Agostino, è un grido di gioia e di esultanza per tutto ciò che Dio è: chi loda ammira le perfezioni divine, proclama la sua grandezza, la sua santità, la sua bellezza, il suo amore. La preghiera di lode è sempre un inno filiale che sfocia nel ringraziamento: chi prega impara da Gesù a rivolgersi al Padre. Spesso si ascoltano, dalle labbra umane, più lamenti che lodi e benedizioni: si deve magnificare e adorare Dio perché da Lui soltanto proviene ogni bene. La preghiera di lode nasce in chi sa vedere nella propria storia la presenza di Dio che opera meraviglie. Dove c’è fede, là c’è preghiera.
Terza domenica di Avvento
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“Andate e riferite a Giovanni ciò che avete visto e udito” (Lc 7,22).
La preghiera come scuola della speranza
Un primo essenziale luogo di apprendimento della speranza è la preghiera. Se non mi ascolta più nessuno, Dio mi ascolta ancora. Se non posso più parlare con nessuno, più nessuno invocare, a Dio posso sempre parlare. Se non c'è più nessuno che possa aiutarmi - dove si tratta di una necessità o di un'attesa che supera l'umana capacità di sperare - egli può aiutarmi. L' ascolto di Dio, il poter parlargli, diventa per noi una crescente forza di speranza, la grande speranza che anche nelle notti della solitudine non tramonta. La preghiera ha il potere di educare e di preservare in noi il vigore di ogni speranza. È solo la speranza che ci permette di far fronte pienamente all'atteggiamento di Dio e di comprendere la sua risposta al nostro desiderio e il modo con cui egli colma il nostro bisogno.
Seconda domenica di Avvento
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“Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo” (Mc 1,8).
La preghiera come intervento di Dio nella nostra vita
L’efficacia della preghiera non si fonda prima di tutto su noi, ma su Dio. Sappiamo che pregando - se non cerchiamo ad ogni costo di realizzare i nostri piccoli progetti, le nostre piccole speranze - noi entriamo nel piano di Dio, nel disegno che egli ha deciso di realizzare. Non siamo noi che attendiamo Dio o che richiamiamo la sua attenzione, ma è Dio che ci attende. Non siamo noi che abbiamo fretta di vederlo finalmente realizzare ciò che desideriamo, ma è lui che ci propone di entrare a far parte del suo piano. Questa è la prima risposta di Dio, il segreto della nostra speranza e ciò che deve rendere solida la nostra certezza.
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