“Il Signore Dio fece scendere un torpore sull’uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all’uomo, una donna e la condusse all’uomo” (Gen 2,21-22).
Nel racconto della creazione è descritto Dio che plasma l’uomo con la polvere della terra; poi pianta un giardino, fa germogliare le piante e crea gli animali; infine decide di togliere una costola dal fianco dell’uomo per plasmare così la donna dalla carne dell’uomo. Sono immagini che ci portano ad una domanda fondamentale: per quale motivo Dio ha deciso tutto questo? La risposta è nelle parole di Dio: “Non è bene che l’uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda”. È con la creazione della donna, tratta dalla sua stessa carne, che l’uomo trova “un aiuto che gli corrisponda”, una persona come lui: “Questa volta è osso dalle mie ossa, carne dalla mia carne”. La Parola di Dio ci dice perciò l’intenzione creatrice di Dio: la relazione umana tra uomo e donna è per principio la relazione che realizza pienamente la vita delle persone.