"Il regno dei cieli è simile a un re, che fece una festa di nozze per suo figlio” (Mt 22,1)
Il Vangelo, con la parabola degli invitati a nozze, ci presenta una festa di matrimonio. La grande convocazione del re al banchetto per le nozze del figlio è l’immagine del regno di Dio. È Dio, paragonato ad un re, che chiama. Il re si avvale dei suoi servi per far giungere l’invito. Non basta però la convocazione; ci vuole anche la risposta positiva. Di fronte a questo invito rivolto a tanti e in momenti diversi, si profila subito la libertà di quelli che ricevono tale invito. Ci sono quelli che dicono di no per indifferenza; ci sono quelli che accampano tutta una serie di scuse, accompagnandole addirittura con la ribellione e la violenza. Il rifiuto da parte degli invitati, anche secondo la logica umana ed il buon senso, è incomprensibile, assurdo. Eppure così capita, perché prevale l’egoismo. Tuttavia anche a fronte di questi rifiuti rimane comunque la volontà del re. Dio non si ferma; vuole la salvezza dell’umanità.