“Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore” (Gv 12,12b).
Meditiamo sulla preghiera di adorazione, “momento di grazia per prolungare la partecipazione alla celebrazione della Messa” (Mons. Delpini). “Ecco l’Agnello di Dio!” (Gv 1,36). Il cammino storico di Gesù e la Sua attività pubblica, iniziata con il Battesimo e con la testimonianza di Giovanni il Battista, volgono al termine. I passi verso Gerusalemme saranno gli ultimi prima della Passione; Maria di Betania compie un’unzione inconsueta: “prese trecento grammi di puro nardo, assai prezioso, ne cosparse i piedi di Gesù, poi li asciugò con i suoi capelli” (Gv 12,3). Il gesto simbolico di Maria, che ci proietta nel Sepolcro, esprime un amore senza misura nei confronti di Cristo, che non teme l’eccesso, pur realizzandosi in un’umile e profonda adorazione. “Ogni anima che voglia essere fedele, si unisce a Maria per ungere con prezioso profumo i piedi del Signore” (Sant’Agostino). Ma il gesto di Maria non è individuale e solitario, contagia, si apre e si diffonde intorno a lei “…e tutta la casa si riempì dell’aroma di quel profumo” (Gv 12,3). L’adorazione permette di incontrare il Signore in maniera personale, ma allarga anche il cuore conformandolo al Sacro Cuore di Gesù. “Ricevere l’Eucaristia significa porsi in atteggiamento di adorazione verso Colui che riceviamo” ed è proprio nell’atto di adorazione che matura “un’accoglienza profonda e vera, […] la missione sociale che nell’Eucaristia è racchiusa e che vuole rompere le barriere tra il Signore e noi, ma anche e soprattutto quelle che ci separano gli uni dagli altri” (Benedetto XVI). Facciamo tesoro del momento che segue la Santa Comunione, valorizziamo questo spazio di silenzio, intratteniamoci con Gesù “chinati sul Suo petto come il discepolo prediletto”, lasciamoci toccare “dall’amore infinito del Suo cuore. […] Come non sentire un rinnovato bisogno di trattenersi a lungo, in spirituale conversazione, in adorazione silenziosa, in atteggiamento di amore, davanti a Cristo?” (Giovanni Paolo II). Affidiamoci all’intercessione della Santissima Vergine Maria “donna eucaristica”, colei che portando in grembo Gesù ha incarnato il più perfetto “atteggiamento eucaristico”, lodando il Padre “per Gesù, ma anche in Gesù e con Gesù” (Giovanni Paolo II).