“Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!” (Gv 1,29).
Con queste parole Giovanni Battista indica Gesù che viene verso di lui. Come non pensare all’agnello pasquale e quindi alla Pasqua? È con la sua passione, morte e risurrezione che Gesù toglie il peccato del mondo. Gesù, con il suo sacrificio, è l’unica vittima della nuova alleanza. Gesù ha offerto la vita per liberarci dalla schiavitù del peccato. Gesù toglie il peccato del mondo. Non si parla di peccati, ma del peccato. E non si parla delle singole persone, ma del mondo. Questo vuole dire che, prima dei singoli peccati, c’è la necessità di una liberazione da una forza che ci opprime e che a volte ci fa dire: ma come è possibile che avvenga questo nel mondo, che la gente pensi in questo modo sbagliato, che dica cose che al solo pensiero fanno rabbrividire, che si proponga di agire in un modo che mai potremmo pensare giusto? Questo è il peccato del mondo, da cui sono permeati i singoli peccati. E Gesù è colui che ci vuole liberi – e ci rende liberi - dal male, dal peccato del mondo.