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La donna intanto lasciò la sua anfora, andò in città e disse alla gente: «Venite a vedere un uomo che mi ha detto tutto quello che ho fatto. Che sia lui il Cristo?» (Gv 4,28-29)
Nell’incontro di Gesù con la donna samaritana possiamo leggere l’incontro di Gesù con ogni persona, che viene trasformata da Lui, convertita radicalmente, raggiunta nella profondità del cuore. Tutto inizia da quel “Dammi da bere” che Gesù rivolge alla donna samaritana, cioè dalla richiesta di qualcosa di materiale; ma è una richiesta che fa nascere il bisogno di un dono spirituale. Non fermiamoci alla donna samaritana. Gesù bussa anche alla nostra porta; Egli non si impone, ma solo si propone. Occorre perciò la nostra disponibilità ad accoglierlo, ad ascoltare la sua voce e a lasciarci condurre da lui.

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“Il Signore Gesù fu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal diavolo” (Mt 4,1).
Il tempo di Quaresima è tempo di grazia, di riconciliazione, di conversione” (Mons. Mario Delpini)

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«ll pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: «O Dio, abbi pietà di me peccatore» (Lc 18,13).
Il pubblicano, a differenza del fariseo, quasi non ha il coraggio di entrare nel tempio per pregare; se ne sta in fondo, consapevole della distanza che lo separa da Dio, sentendo tutto il peso del proprio peccato, che lo fa rimanere lontano. Ma proprio in questa lontananza trova il coraggio di pregare con umiltà: “O Dio, abbi pietà di me, peccatore”. Sa di essere sotto lo sguardo di Dio. Non ha pretese; non presume nulla nei confronti di Dio, al quale tutto deve. Si lascia avvolgere dal mistero di Dio, evitando la presunzione: “Non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto”.

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«Allora i commensali cominciarono a dire tra sé: “Chi è costui che perdona anche i peccati?”. Ma Gesù disse alla donna [peccatrice]: “La tua fede ti ha salvata; va’ in pace!”» (Lc 7,49-50).
43a Giornata per la Vita - Libertà e vita
«Dire “sì” alla vita è il compimento di una libertà che può cambiare la storia. Ogni uomo merita di nascere e di esistere. Ogni essere umano possiede, fin dal concepimento, un potenziale di bene e di bello che aspetta di essere espresso e trasformato in atto concreto; un potenziale unico e irripetibile, non cedibile. (Dal messaggio dei Vescovi per 43^ giornata per la vita)

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“Dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull'erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla” (Mt 14,19)"
Il Signore vuole la salvezza di tutti. La moltiplicazione dei pani e dei pesci va incontro ad una necessità materiale, ma è segno di qualcosa di più grande: c’è un bisogno spirituale che supera tutte le necessità materiali. È il bisogno della salvezza, che passa per la conversione del cuore, il cambiamento della vita.