“Zaccheo, alzatosi, disse al Signore: «Ecco, Signore, io do la metà di ciò che possiedo ai poveri e, se ho rubato a qualcuno, restituisco quattro volte tanto». Gesù gli rispose: «Oggi per questa casa è venuta la salvezza, perché anch’egli è figlio di Abramo. Il Figlio dell’uomo infatti è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto»” (Lc 19,8-10).
L’incontro con Gesù cambia il dopo di Zaccheo. Il dono, il perdono, conduce alla risposta del dono, del perdono. Da dono nasce dono, dal perdono viene il perdono. Zaccheo donerà ciò che ha, perché ha sperimentato la misericordia e il perdono. Anche a noi è chiesto di rendere il perdono che abbiamo ricevuto. Renderlo significa anzitutto uscire da noi stessi, abbandonare il nostro egoismo, le nostre vedute che hanno come panorama solo noi stessi e i nostri interessi. Se rimaniamo chiusi in noi stessi, come possiamo incontrare il Signore Gesù, sperimentare la gioia dell’incontro con lui che si fa perdono e diffondere attorno a noi altrettanto perdono? Anche oggi Gesù, come allora a Gerico, cammina per le strade del mondo, questo nostro mondo lacerato dal male, dall’odio, dalla guerra. Ogni persona può incontrarlo, come Zaccheo.