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«QUALE CIELO FU L’UMILE TETTO DI NAZARETH»: l’Incarnazione
In questa ultima settimana che ci separa dal Natale vogliamo vivere questi giorni con lo stesso animo di Maria e Giuseppe nei giorni di attesa della nascita di Gesù, così da cogliere pienamente il grande dono dell'Incarnazione. San Charles de Foucauld sottolinea che, come San Giuseppe, noi abbiamo Nostro Signore vicino a noi, nel tabernacolo; e come la Santa Vergine, Lo abbiamo in noi, corporalmente nel momento della comunione sacramentale, spiritualmente per mezzo della comunione spirituale. Viviamo quindi ogni giorno la grandezza del dono dell’Incarnazione di Gesù ricercando un momento di silenzio da donargli, per stare con Lui, senza inutili parole, lasciandoci invadere dalla felicità che la contemplazione di Gesù ci può donare. Come Maria e Giuseppe affidiamoci totalmente a Dio per essere partecipi del Suo piano di salvezza e portare un piccolo frammento di Cielo nella nostra comunità e nel mondo intero.
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«DIO ABITA IN MEZZO A NOI»: per amore!
In questa quinta domenica d’Avvento san Charles de Foucauld ci aiuta a riflettere attorno al Mistero dell’Incarnazione come vittoria della Luce sulle tenebre. Siamo aiutati dalle sue parole a comprendere come proprio la vicinanza di Dio ci aiuta a non credere che il nostro sguardo sia sufficiente come metro di comprensione del mondo attorno a noi. È necessario che esso venga illuminato, attraverso la grazia dello Spirito Santo che ci è donato. Proprio cercando la Presenza di Dio in mezzo a noi (nella sua Parola e nell’Eucaristia) possiamo imparare da Lui a desiderare il Bene. Così comprenderemo anche la distanza tra come “l’anima pura” e “l’anima peccatrice”, e cercheremo di vivere ogni gesto come Lui vuole.
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«MIO DIO, COME SEI BUONO! PERCHÉ SEI NATO?»: per amore!
In questa quarta domenica la domanda che ci accompagna in questo cammino d'Avvento trova la sua risposta. Perché Dio è nato? Per amore. San Charles de Foucauld ci aiuta a comprendere come questo gesto incarna la natura di Dio. Per salvarci e santificarci il Signore poteva agire in tanti modi, e venire nel mondo non era l'unica strada per attirare a Sé tutti; ma sceglie di nascere perché questo è un mezzo pieno di amore infinito e questa è la sua natura. Dio agisce sempre per amore e vuole che noi impariamo da Lui. Guardiamo quel piccolo bambino che, già appena nato, nella mangiatoia, ci tende le braccia e per tutta la sua vita compie ogni suo atto solo per amore. Fermiamoci davanti a questo Dio e chiediamogli di saperLo imitare e di agire in tutto, come Lui, per amore. Vivere il Natale ci chiede di rendere ancora presente sulla terra quell’amore infinito che è l’essenza di Gesù.
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SAN GIOVANNI BATTISTA, UN ESEMPIO DA IMITARE: scrutiamo le Scritture
In questa terza settimana di Avvento la vita di Giovanni Battista diventa per noi un esempio che ci interroga, ci mette in discussione e ci chiede di imitarlo. Colui che già prima di nascere rende testimonianza a Gesù, ci invita a fare un passo avanti nel nostro cammino di fede, così come ha fatto con i suoi discepoli: riconoscere la grandezza di Dio che si fa Messia per noi, per portarci tutti a salvezza, e allo stesso tempo la nostra piccolezza che senza di Lui non può fare nulla. Come sottolinea San Charles de Foucauld, per diventare veri discepoli di Gesù dobbiamo incarnare alcune caratteristiche essenziali di Giovanni Battista: la fermezza, la costanza, la forza, il coraggio, la povertà, la penitenza, l’abiezione e la morte al mondo. Per fare questo, in questa settimana impegniamoci a leggere, meditare, conoscere ed approfondire le Scritture, così da saper ritrovare nella nostra vita e nella storia i segni del passaggio di Gesù accanto a noi. Diventeremo anche noi messaggeri della venuta di Cristo?
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FARE PENITENZA, UN’ESIGENZA CHE NASCE DALL’AMORE: la conversione
In questa seconda settimana vogliamo preparare il nostro cuore ad accogliere Gesù che nasce per noi. Spesso tante cose riempiono i nostri pensieri, togliendo spazio al vero Amore. Come risuona nella predicazione di Giovanni Battista, siamo chiamati a convertirci, perché il Regno dei Cieli è vicino. Per realizzare questo è necessario fare penitenza che, come spiega san Charles de Foucauld, vuol dire innanzitutto provare dispiacere per i nostri peccati, così da riconoscere il grande amore di Dio, sempre pronto a perdonarci ogni volta che, umili, torniamo da Lui. La conversione si concretizza nella propria situazione di vita e deve avvenire ogni volta, non è mai una volta per sempre! Quando mi accorgo che non sto vivendo secondo lo stile Gesù, trovo il coraggio per cambiare strada e inizio a camminare seguendo la Via indicata dal Salvatore. Vigiliamo in questo periodo di Avvento per non cadere più nell’errore e lasciare quindi il nostro cuore libero di accogliere Gesù che viene.