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“Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo” (Mc 1,8).
La preghiera come intervento di Dio nella nostra vita
L’efficacia della preghiera non si fonda prima di tutto su noi, ma su Dio. Sappiamo che pregando - se non cerchiamo ad ogni costo di realizzare i nostri piccoli progetti, le nostre piccole speranze - noi entriamo nel piano di Dio, nel disegno che egli ha deciso di realizzare. Non siamo noi che attendiamo Dio o che richiamiamo la sua attenzione, ma è Dio che ci attende. Non siamo noi che abbiamo fretta di vederlo finalmente realizzare ciò che desideriamo, ma è lui che ci propone di entrare a far parte del suo piano. Questa è la prima risposta di Dio, il segreto della nostra speranza e ciò che deve rendere solida la nostra certezza.
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“Quando cominceranno ad accadere queste cose, risollevatevi e alzate il capo perché la vostra liberazione è vicina»” (Lc 21,28).
AVVENTO 2024 - “Andiamo con gioia incontro al Signore”
Questo è lo “slogan” , tatto dal Salmo 121, scelto per accompagnarci nel Tempo di Avvento, un periodo di attesa e speranza, in cui ci prepariamo con cuore aperto a incontrare Cristo, luce che viene nel mondo. Questo motto invita ciascuno di noi a vivere il cammino dell’Avvento con lo spirito dei pellegrini, mossi dalla gioia e dalla speranza, proprio come ci stiamo preparando al grande pellegrinaggio spirituale verso il Giubileo del 2025. È un invito a lasciarci guidare dalla luce della fede, camminando insieme come comunità verso l’incontro con il Signore che viene a visitarci e invitarci a rinnovare la nostra vita. Nel cammino di avvicinamento al Giubileo 2025, Papa Francesco desidera che l’anno 2024 sia dedicato alla preghiera, invitando tutta la Chiesa a un tempo di grande impegno, in preparazione dell’Apertura della Porta Santa. «La preghiera è la prima forza della speranza. Tu preghi e la speranza cresce, va avanti. Io direi che la preghiera apre la porta alla speranza. La speranza c’è, ma con la mia preghiera apro la porta» (Udienza generale, 20 maggio 2020). Per questo motivo, in ogni domenica di Avvento, verrà proposto un testo sulla preghiera tratto dal libro di Bernard Bro “Cerchiamo Colui che ci cerca” e un breve commento del Salmo presente nella Liturgia della Domenica.
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“Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell'aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c'era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei»” (Lc 23,36-38).
Gesù Cristo è re in quanto si abbassa sull’umanità sofferente. Qui è il potere e la gloria del Figlio di Dio. Per Lui regnare vuol dire servire. Chi vuol essere il primo sia l’ultimo, dice Gesù. La sua regalità è quella di chi si è fatto povero fino a morire da malfattore tra due ladri. Il segno più grande di questa volontà di Gesù di servire è la croce; è la più grande espressione dell’amore e del dono di sé. Sulla croce Gesù paga il prezzo del nostro riscatto e ci riconcilia con il Padre. Nella croce c’è il gesto supremo di Gesù dell’essere Signore, poiché in essa si comprende come la sua signoria sia ben diversa dalla regalità di questo mondo. Il Regno di Dio in Cristo si manifesta nell’umiliarsi, nel donare, nel servire.
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“Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: «Venite, è pronto». Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi” (Lc 14,16-18).
Sabato 9 novembre 2024 ORDINAZIONE DIACONALE DI VINCENZO PETRUCCI
Sabato prossimo, 9 novembre 2024, vigilia della Solennità di Nostro Signore Gesù Cristo Re dell’Universo, alle ore 17:30 nel Duomo di Milano, il nostro parrocchiano Vincenzo Petrucci, insieme ad altri sette candidati, riceverà l’Ordine sacro del Diaconato per mano dell’Arcivescovo di Milano Mons. Mario Delpini. L’Ordinazione è una grande grazia per il Candidato, per la sua famiglia e per i suoi cari, ma anche per la nostra Comunità. È una benedizione di Dio per noi tutti! Per facilitare la partecipazione all’Ordinazione di Vincenzo, è stato organizzato un pullman (contributo € 15,00) per poter essere presenti in Duomo. Le iscrizioni sono ancora aperte presso la segreteria parrocchiale.
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“Il Signore Gesù apparve agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato” (Mc 16, 14b-16).
Le parole di Gesù sono quanto mai chiare; esse ci aprono agli orizzonti dell’annuncio del Signore e del suo Vangelo al mondo. In queste parole è riassunto il tema della missione che, prima di essere missione della Chiesa, è missione di Gesù. La missione della Chiesa non può esistere senza la missione di Gesù, al di fuori della missione di Gesù. La sua incarnazione, la sua venuta nel mondo è un atto di amore immenso: l’amore di Dio nei confronti di tutta l’umanità. La Chiesa deve perciò fare sue le motivazioni profonde che giustificano la missione stessa di Gesù. Non è possibile fermarsi all’esteriorità; occorre invece tornare alle origini, all’amore di Dio; occorre farsi carico della misericordia, della passione, della dedizione, proprie della venuta del Figlio di Dio nel mondo, il Signore Gesù, che per noi e per la salvezza dell’intera umanità ha offerto la sua stessa vita in riscatto del peccato del mondo.